37123 Verona (VR)
Centro Linfedema
Centro Linfedema nasce dalla collaborazione di tre medici ed ha aperto a Milano nel 2018 in modo da dare una risposta a tutti i pazienti affetti da questa malattia invalidante.
Il team è composto dalla Dott.ssa Denisa Giardini, Medico Internista e Linfologa, il Dott. Massimo Soresina ed il Dott. Andrea Menozzi Chirurghi Plastici specializzati nella tecnica di micro chirurgia chiamata transfert linfonodale. In sintesi, si tratta di un vero e proprio trapianto di linfonodi in grado di rigenerare la circolazione linfatica nelle zone compromesse.
Inoltre la collaborazione fra specialisti, si estende anche ai colleghi Dermatologi, Nutrizionisti, Psicologi e Fisoterapisti specializzati nel Linfodrenaggio meglio detto come Drenaggio Linfatico Manuale Metodo Vodder.
Comunque l’idea alla base della creazione del Centro Linfedema è quella di mettere in primo piano il paziente e le sue necessità, riunendo in un’unica struttura le figure professionali necessarie a inquadrare, studiare e trattare la sua patologia.
Il Centro inoltre è l’unico in Italia a poter effettuare la LinfoRisonanza, un esame strumentale mirato allo studio del Linfedema.
La sede Visite e Trattamenti per il Nord Est Italia è Zetamedica a Verona.
Tecniche chirurgiche
Il Dott. Soresina (dx) ed il Dott. Menozzi (sx) durante un intervento di microchirurgia
Le tecniche chirurgiche sono destinate ai casi più complessi, soprattutto quelli che non rispondono ai trattamenti medici tradizionali. Si distinguono due tipologie di chirurgie: ablative o fisiologiche.
Trapianto di Linfonodi (ALNT-VLNT)
Si chiama così la micro chirurgia innovativa che è stata presentata venerdì 21 Settembre 2018 ad un gruppo selezionato di medici del territorio veronese al fine di introdurre a Verona il Centro Linfedema.
E’ riservata ai casi in cui il sistema linfonodale è poco sviluppato o come è stato detto quando totalmente assente. Inoltre quando si crea un’interruzione del flusso di drenaggio linfatico che può accadere a causa di terapie mediche chirurgiche, oppure traumatiche e qualche volta dovuta ai postumi di un’infezione.
L’intervento consiste nel trapianto autologo (autotrapianto) di una porzione di tessuto, chiamata lembo, che contiene linfonodi. Questo lembo viene alla fine trasferito nella sede in cui i linfonodi sono assenti o sono non funzionanti.
Le aree donatrici più frequentemente utilizzate sono quella latero cervicale (collo), quella dorsale (schiena) e quella inguinale.
In particolare, i linfonodi prelevati sono circa tre-quattro, anche per evitare scompensi nella zona donatrice.
Il tessuto trapiantato quindi, non solo è in grado di aiutare il riassorbimento della linfa in eccesso non drenata, ma soprattutto induce anche la formazione di nuovi vasi linfatici, come proprio la LinfoRisonanza è in grado di evidenziare. Quindi il Paziente avrà notevoli benefici in conseguenza del fatto che si rigenera del tessuto linfatico dove non era più presente.
Ugualmente l’autotrapianto linfonodale ha forte indicazione anche per finalità preventive soprattutto nei casi in cui il circuito linfatico venga compromesso da interventi in ambito oncologico, dove è particolarmente consolidata la collaborazione fra la chirurgia demolitiva e quella plastico ricostruttiva.
Si può pensare ad esempio a tutti quei casi di chirurgia del seno in cui nella stessa seduta operatoria, dopo l’asportazione oncologica, viene alla fine eseguita anche una ricostruzione mammaria con un lembo grasso addominale, per il recupero del volume e della forma e di linfonodi per prevenire l’insorgenza del linfedema di arto superiore.
Per ogni dettaglio potete visitare il sito
www.centrolinfedema.it
Trattamento conservativo
Per quanto riguarda il trattamento conservativo, alla base c’è il drenaggio linfatico manuale, tecnica di massaggio del tutto particolare, ideata dal Dott. Vodder negli anni 30.
Le pressioni utilizzate, molto lente , ritmate e di lieve intensità, hanno lo scopo di accelerare il deflusso linfatico dalle zone di stasi verso i canali di drenaggio, in modo da liberare l’interstizio tessutale dai liquidi che vi si sono accumulati. L’effetto è quindi di immediato benessere e pertanto il paziente avverte subito una sensazione di leggerezza nel distretto interessato. Anche l’aspetto ed il colorito cutaneo migliorano, così come si nota fin dalle prime sedute un’accelerazione del processo di cicatrizzazione in presenza di ulcere trofiche, ferite, ecc. .
Si tratta di un massaggio che parte dalle stazioni linfonodali del collo per poi interessare un distretto particolare, dove sia presente edema.
In generale non si tratta mai tutto il corpo, ma solo un particolare settore, infatti il massaggio richiede tempo, essendo per sua natura molto leggero e lento.
Il drenaggio linfatico manuale
trova il suo campo di applicazione principale nel trattamento del linfedema, sia esso primitivo che secondario, ma anche in campo vascolare venoso, ortopedico, nelle patologie otorinolaringoiatriche croniche ed in alcune affezioni dermatologiche.
E’ inoltre indicato nel trattamento delle stasi del paziente anziano o allettato, negli edemi post traumatici e nella patologia traumatica minore.
Le linee guida internazionali riconoscono valida la terapia combinata costituita da:
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Drenaggio Linfatico Manuale
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Bendaggio linfologico
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Esercizio terapeutico
In tal modo è possibile “governare” il linfedema fino a che si raggiunge la riduzione volumetrica ottimale per l’arto in trattamento e, con il confezionamento di una guaina di contenzione elastica si mantengono i risultati ottenuti con il trattamento.
A volte, questo non è abbastanza. Esistono dei casi in cui la Terapia combinata per il trattamento del linfedema non ottiene buoni risultati: è qui che si inserisce la possibilità chirurgica dell’autotrapianto linfonodale.
Prestazioni Specialistiche
Prima Visita Linfologica
LinfoRisonanzaMagnetica senza mezzi di contrasto
Seconda visita post LinfoRM
Linfodrenaggio Vodder
L'intervista realizzata in ZetaMedica ai medici del Centro Linfedema
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